21 novembre 2022
L'intervento del ministro Musumeci al workshop “Protezione civile e coesione territoriale - Strategia per la riduzione del rischio 2021-2027".
"Potenziare le azioni di adattamento al rischio naturale, ma anche alle mutate condizioni climatiche, è l’obiettivo principale al quale siamo chiamati ad operare a partire da ieri. Se la prevenzione arriva dopo la previsione, perché prima bisogna prevedere il rischio e poi promuovere azione di prevenzione, come è possibile che l’Italia non abbia ancora un piano nazionale di adattamento al cambiamento climatico? È inconcepibile. Sono passati sei anni da quando il ministero dell’Ambiente ha avviato la procedura e la redazione del rapporto. Un piano che ha impegnato la comunità scientifica che non mi stanco mai di ringraziare. Ma quel piano non è stato ancora formalmente approvato. E quando lo sarà, sarà già superato. Perché i cambiamenti climatici determinati negli ultimi anni hanno segnato un ritmo così incalzante che, di fatto, gli strumenti di pianificazione, se non vengono aggiornati anno dopo anno rischiano di diventare un atto dovuto, come a dire, ci siamo messi con la coscienza a posto. Non è così che si possono affrontare le emergenze sul territorio. Ecco perché noi riteniamo che vada subito affrontato questo tema nel programma di governo. Fra i punti prioritari c’è l’aggiornamento e la piena attivazione del piano nazionale di adattamento al cambiamento climatico. E so quanto sia ferma la volontà del collega ministro dell’Ambiente perché questo adempimento, che spetta alla commissione, possa finalmente essere compiuto. Si avverte la necessità di una regia unica in Italia sugli interventi di prevenzione strutturale. Non basta avere le risorse finanziarie, è importante capire dove e come occorre intervenire, semplificando le procedure di autorizzazione ambientale."